sabato 8 agosto 2015

Siamo uomini o siamo dei?

«Co­stui non è forse Gesù, il figlio di Giuseppe? Di lui non conosciamo il padre e la madre? Come dunque può dire: “Sono disceso dal cielo”?».

Come può essere Dio se è uomo? Come può venire dal cielo se viene da un padre e una madre che conosciamo bene?
Gesù contro la diffidenza dei contemporanei afferma ripetutamente: «Sono disceso dal cielo, sono disceso dal cielo, questo è il pane disceso dal cielo…». Sì, è veramente Dio.
Nello stesso tempo afferma di essere pane, che si può mangiare. Ha un corpo datogli da una madre, una carne che lo porterà alla morte. Sì, è veramente uomo.
È uomo: sangue versato, carne immolata. Proprio in questa carne umana, che ci dà da mangiare, passa la sua vita divina. È «Pane disceso dal cielo». 
Pane: tutto uomo. 
Disceso dal cielo: tutto Dio.
Se mangiamo il suo pane, così da essere il tuo stesso corpo, cosa sarà di noi? Sarà vero, anche in noi, il suo mistero?
«Sei uomo o sei Dio?», gli chiedevano allora.
La stessa domanda potrebbe essere rivolta a noi: «Siete uomini o siete dei?».
Se è vero che Dio si sei fatto uomo, è altrettanto vero che fa dell’uomo dio: umano e divino fanno unità, in noi come in lui.
Ricominceremo a mormorare, come gli ebrei di allora, perché ci sembra impossibile? O non dovremmo piuttosto credere a quanto egli dice? 
Al di là della nostra piccolezza e della nostra fragilità, dobbiamo credere nel suo pane che ci fa altrettanti Lui, dobbiamo credere che siamo altri Lui.

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