mercoledì 28 ottobre 2015

Jan Tillemans: La vetrata è una finestra sul cielo


Continuo a leggere i pensieri di Jan Tillemans, l’Oblato artista delle vetrate della basilica di Trois Rivères.

- La vetrata è diversa da un quadro, da una pittura che ha profondità, prospettiva. Non è un ornamento che si può colloca dappertutto... No, la vetrata è un arte architettonica. Fa parte della parete, la continua. È come un tappeto appeso. Una parete a mosaico. Le vetrate devono far cantare le pareti. L’uso dei colori è ritmo, canto. Si tratta solo di colori. Volti, mani, vestiti, tutto ha bisogno di integrarsi nell’insieme. Se ho bisogno di rosso, farò una testa rossa, se il ritmo domanda il verde, farò la testa verde. Bisogna guardare le vetrate a distanza. Vedere l’insieme, la composizione, come un mosaico di colori, un ritmo continuo.
- Il vetro è un materiale "mistico". La vetrata è il colore illuminato dal sole, il grande luminare di Dio. Noi, maestri vetrai, noi siamo i "pittori della luce".

- Nell’arte, niente è facile. Dobbiamo tentare e ritentare. Provate mille e una volta per arrivare a qualcosa… Basta lavorare come artigiano. Se hai raggiunto l'arte, tanto meglio bene, hai avuto fortuna. Si tratta di una sorta di grazia.
- Sono ispirato soprattutto dalla Bibbia. Perché la parola di Dio è inesauribile. Se viene presentata con amore e sincerità, mi dico che sarà sempre nuovo e che piacerà alle persone.
- La vetrata dovrebbe riflettere la verità del cielo, per così dire. Evoca il mondo dell'aldilà. In fondo, il maestro vetraio vuole attirare il cielo nella sua vetrata. Una vetrata è una finestra sul cielo.
- Una vetrata la si guarda, non la si spiega... Ognuno la contempla secondo la sua sensibilità.
(Una volta, per spiegare una sua opera a qualcuno che gliene chiedeva il significato, si pose al piano e prese a suonare. Poi disse: “Hai capito? Te l’ho appena spiegato”)


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