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| Jean-Guy Morin alla festa della beatificazione |
Ci siamo incontrati di nuovo dopo quarant’anni. Era proprio
il 19 ottobre, come oggi, del 1975. Quel giorno Paolo VI proclamava beato
Eugenio de Mazenod. Indimenticabili le sue parole: “Eugenio de Mazenod, ardente
amore per Gesù Cristo, interamente donato alla Chiesa…”.
A sera, nell’Aula Nervi, si tenne un incontro tra tutti i
pellegrini. Avevo lavorato sodo per quella festa, alla quale prendeva parte
anche lui, Jean-Guy Morin, cantautore, con alcune sue composizioni, tra le
quali la celeberrima “Nous venons de tous le coins”. Oggi a quarant’anni esatti
da allora, lo ritrovo qui nella comunità oblata di Québec. In tutti questi anni
ha continuato il suo ministero missionario alla radio, televisione, pubblicando
DC, video… Nel 1983 ha dato vita al gruppo “Missione Internazionale Madonna
della pace” per evangelizzare con i mezzi di comunicazione moderni e creare “cellule
di evangelizzazione”.
Ha appena pubblicato un libro interessante, Ce trésor…au coeur de l’Univers, un
percorso tra scienza e fede, tra l’inizio della creazione e il suo compimento.
Parlandomi del libro mi racconta l’esperienza vissuta il mese scorso durante la
messa, nella chiesa del Salvatore qui a Québec, quando si sono incontrati tanti
Oblati del Nord America assieme attorno al Superiore generale e al suo
consiglio.
“Ho provato una grande gioia vedendoci tutti riuniti davanti
alla grande statua del Sacro Cuore di Gesù che ci accoglieva dall’alto dell’abside.
Quella che fece collocare padre Lelièvfre - che ho conosciuto e che ha segnato
la mia vita -, l’apostolo del Sacro Cuore, venuto in questa parrocchia nel 1903.
Quel Cuore, che raccoglie tutto l’amore del mondo, può unire tutti noi nell’annuncio
del vangelo alle persone di oggi, assetate d’amore e infondere in noi gioia e nuovo
dinamismo per la missione. È come se avvertissi l’invito a decentrarci da noi
stessi per tuffarci nel suo Cuore, perché guidi la nostra vita al ritmo della
sua, Tesoro vivo nel cuore dell’Universo”.
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