mercoledì 25 novembre 2015

Paola Mastrocola che mi fa sorridere


Tra le mie piccole abitudini c’è il giornale della domenica, sempre Il Sole 24 ore. È una piacevole consuetudine uscire sull’Aurelia, a metà mattinata, proseguire per via Madonna del riposo, sentire i profumi della pasticceria, salutare il fioraio pakistano sempre sorridente e indaffarato al negozio sul marciapiede, giocare con i due euro e mezzo in tasca, sbirciare la mercanzia esposta all’edicola e decidersi immancabilmente per il solito giornale.
A casa sfoglio con calma il Domenicale. Ad attendermi c’è sempre il direttore, in prima pagina, che mi porta in giro per l’Italia alla ricerca del positivo. Poi l’immancabile Ravasi che, a differenza degli altri articoli, difficilmente si arresta a presentare un solo libro, preferendo un arcipelago di titoli. Vado alla scoperta della sorpresa che mi riserva la seconda pagina, che ogni porta mi fa spaziare in qualche angolo di mondo. E avanti, con letture, che mi metto da parte lungo la settimana.
Quando sono all’estero niente rito… A ci pensa sempre qualcuno, premuroso, che mi manda il Domenicale via e-mail o mi compra il giornale. Al ritorno ho le copie impilate in paziente attesa.
Una volta al mese mi delizio delle “Paginette” di Paola Mastrocola. Genere letterario: chiacchierate tra amici. Non ho letto nessuno dei suoi libri. Mi piacerebbe conoscerla. Ha otto anni meno di me (o io otto più di lei, non fa differenza), eppure sembriamo coetanei. Non per aspetto fisico (lei sembra molto più giovane), ma per idee, o meglio per comuni percezioni della realtà, ricordi d’infanzia, giudizio sui comportamenti sociali, sensibilità direi. Mi sembra una compagna di scuola! Con quel ché di complicità. La penso sempre come lei. Mi ritrovo come lei a rivivere piccoli gesti di tempi andati, a provare qualche innocente nostalgia, ad arricciare il naso davanti a comportamenti di dubbio barbo, a sognare ad occhi aperti, a sperare… Mi trovo sempre a sorridere quando la leggo. Auguri Paola! E grazie della condivisione dei tuoi pensieri e del modo garbato.


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