giovedì 18 febbraio 2016

La misericordia che cambia noi stessi / 1


Misericordia: è l’amore di un Dio che è Amore per definizione e che per primo si muove incontro a noi. È l’amore di un Padre che ama con un amore di madre, come suggerisce una delle parole che la Bibbia ebraica impiega per esprimere la misericordia: rahamim, ossia l’amore viscerale della mamma (rehem è il seno materno): «Si dimentica forse una donna del suo bambino, così da non commuoversi per il figlio delle sue viscere? Anche se queste donne si dimenticassero, io invece non ti dimenticherò mai. Ecco, ti ho disegnato (potremmo tradurre: tatuato) sulle palme delle mie mani» (Is 49,15-16). È l’amore di un Dio che giunge fino a morire per coloro che egli ama: «a stento si trova chi sia disposto a morire per un giusto… Ma Dio dimostra il suo amore verso di noi perché, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi» (Rm 5, 8-9). Quel Dio che si era autodefinito «misericordioso e compassionevole» (cfr. Es 34,6) ha mostrato la follia del suo amore in Gesù, che ha dato un volto concreto alla misericordia e alla compassione. Se «Dio è per noi, chi sarà contro di noi?...  Chi ci separerà dunque dall'amore di Cristo?» (Rm 8, 31, 35).
Questa certezza si è stampata con tale forza nel cuore dei cristiani da suscitare una infinita gratitudine e speranza: Dio mi ama sempre, comunque, immensamente, mi è vicino, mi perdona, mi dà la possibilità di ricominciare. 
La misericordia inizia col cambiare noi stessi, perché l’amore di Dio che ci raggiunge fin nel profondo della nostra miseria e piccolezza, fin nel nostro essere peccatori: ci fa nuovi.

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