sabato 11 giugno 2016

Misericordia e perdono


Simone: un mondo chiuso, tradizionale. Vede una donna e la riconosce per quella che è, una peccatrice. L’ha già schedata per sempre. Lui è su un piano superiore, si ritiene giusto, non ha bisogno di salvezza. Non conviene guardare a lui se non per evitare l’errore, sempre in agguato, della sufficienza orgogliosa.
Meglio rispecchiarsi in lei, donna senza nome perché ognuno di noi possa chiamarla col proprio nome. Riconosce di essere una peccatrice e ne prova dolore. Ma non è chiusa nel suo dolore, non ne è indurita.
Quale contrasto con il perbenismo e la compostezza fredda di Simone! Lui non si sbilancia neppure nel cogliere il senso evidente della parabola: «Suppongo...», risponde prudente. Lei si scioglie nel pianto e scioglie i capelli, si profonde nei baci ed effonde profumo, lava i piedi e si allarga all’abbraccio. Ama perché sa di essere amata e perdonata. Ama con l’intensità della sua umanità, fin con l’affetto, osando il gesto della confidenza e dell’intimità. Ama fino ad attirare l’amore e il perdono.
In lei conviene specchiarsi per non occultare con destrezza sbagli e peccati. In lei, per imparare l’amore appassionato e riconoscente. In lei, per scoprire i gesti più autentici della contrizione e della lode. In lei, per sentirsi ripetere: «I tuoi peccati
sono perdonati».
Meglio ancora se ci rispecchiamo in Cristo stesso, il cui sguardo non è usurato dalla consuetudine. In lei vede il desiderio di redenzione, la possibilità di riscatto. Coglie il positivo dei suoi gesti equivoci e maldestri. Ne indovini la fede e l’amore.
Insegni a non giudicare e a suscitare il pentimento, ad amare e a provocare l’amore.

Sciogli il mio cuore di pietra
come a lei sciogliesti i capelli.
Aprimi al pentimento sincero
e alla confessione del peccato
come apristi al pianto i suoi occhi.
Suggeriscimi i gesti dell’amore intensi
come i suoi baci.
Semina frutti di vita odorosi
come il suo olio profumato cosparso.
Dammi la gratitudine infinita
nel sapermi perdonato.
Donami di molto amare,
come molto mi hai amato.


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