venerdì 11 novembre 2016

Il mantello di Elia e il cappotto di sant’Eugenio




Durante la “tre giorni” di Sacrofano per i 200 anni degli Oblati, c’è stato un momento di particolare intensità. Avevo portato il cappotto di sant’Eugenio de Mazenod, monumentale, grande (Eugenio era alto!), imbottito contro il freddo e l’umidità degli inverni marsigliesi. Abbiamo foto che ritraggono sant’Eugenio, ormai anziano,con indosso questo cappotto.
A Sacrofano abbiamo rievocato il mantello di Elia, lasciato cadere mentre il profeta saliva al cielo e raccolto in eredità da Eliseo.
Anche il cappotto di sant’Eugenio è diventato un po’ il simbolo di un’eredità da prendere nelle nostre mani, di una missione da continuare.
È stato esposto ai piedi di un'immagine della Madonna e centinaia dei partecipanti alla “tre giorni” si sono avvicinati e hanno lasciato lì davanti la foto di una persona cara che volevano affidare alla protezione di Maria e di sant’Eugenio.
Quel cappotto, abitualmente chiuso nel museo, per un’ora è tornato ad essere un oggetto caro che ricordava il padre, e un segno di continuità.


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