sabato 24 dicembre 2016

Natale in India


Ricordo un Natale a Fonjumetaw in Cameroun, un altro a Edmonton in Canada, un altro a Houston in Texas. Questa volta vivo il Natale a Mumbai in India.
Latitudini, temperature, scenari completamente diversi, eppure ovunque lo stesso mistero: Dio che si fa uno di noi e sceglie di vivere in mezzo a noi.

Un bambino come tutti gli altri, con coordinate storico-geografiche ben precise, come per ogni bambino. Un bambino vero, come tutti i bambini. Un parto come quello di ogni bambino: il dischiudersi della luce, le premure affettuose di una mamma che lo avvolge nei panni, la culla; gesti semplici, usuali, che si ripetono da millenni, niente che attiri attenzione, che sia degno di nota. Un uomo, uno dei tanti, venuto a condividere la nostra vita.

Eppure, nel silenzio di quella notte, d’improvviso accade qualcosa che non accade per nessun altro bambino: un angelo appare e il campo dei pastori si accende di luce; una moltitudine di angeli e il cielo risuona di canti. Il silenzio, l’anonimato, il nascondimento lasciano il posto all’annuncio di gioia, allo svelamento dell’evento, alla rivelazione del Messia Signore.
Non sei un bambino come gli altri; sei il Figlio di Dio. Uomo vero, in tutto come noi, ma vero Dio, l’Unico. È questo il mistero del Natale.

Nel tuo mistero il nostro mistero. Anch’io sono nato bambino come tutti, come tutti avvolto in fasce, accudito dalle premure di papà e mamma, registrato all’anagrafe… Ma non è meno vero che sono unico come te, figlio di Dio come te. Ti sei fatto come me perché io diventassi come te.
È questo il mistero del Natale. Il mistero del tuo Natale è facile a credere. Più difficile credere al nostro mistero. Eppure il tuo c’è stato perché ci fosse il mio. Sei nato alla vita di questo mondo perché noi potessimo nascere alla vita del cielo.
C’è bisogno di Natale, per ricordarci che abbiamo bisogno di salvezza e che tu sei davvero il nostro Salvatore.


Che ogni bambino sia accolto alla vita,
che abbia le cure dell’amore
e una culla su cui essere adagiato.
Che ogni uomo e ogni donna
ti accolga con l’amore di Maria e Giuseppe.
Che un angelo venga a svegliarci,
ad aprirci gli occhi,
a ricordarci ancora che oggi è nato
il nostro Salvatore,
a suscitare stupore e adorazione.
Che il canto degli angeli risuoni
su tutta la terra
e annunci un’èra nuova di pace.


Nessun commento:

Posta un commento