giovedì 9 febbraio 2017

Joaquín Martínez, le ultime parole


I religiosi di Madrid legati al Movimento dei focolari sono stati particolarmente vicino a p. Joaquín Martínez, visitandolo spesso e accompagnandolo fino alla fine, soprattutto Angel Camino, Daniel de Yzaguirre, Eleuterio del Dujo, Joaquin Vicente, Jose Damiàn.
Hanno raccolto alcune delle sue ultime parole:

9 gennaio 2017:
È terribile non poter comunicare.
Possiamo fare un consenserint: Chiediamo lo Spirito Santo; possiamo chiedere a Gesù che si faccia quello che Lui vuole»

11 gennaio:
Ho l’impressione che la morte è lì; ma la porta rimane ancora chiusa, e stretta. Come se Dio mi dicesse: aspetta, ancora non arriva il tuo momento. Preparati.
Vedo tutto vicino e ripeto: Quando Dio vorrà, dove Dio vorrà, come Dio vorrà.
Continuiamo a giocare.


17 gennaio:
Ti prego di dire a tutti che mi sento molto limitato. Sono con un piede qui e l’altro nell’aldilà. È questo che posso dirti oggi, perché l’importante è l’unità. Mi sento unito a tutti voi e assieme a voi con Dio. Grazie a tutti.

18 gennaio: Joaquín ha davanti fotografie che rappresentano il fondatore, i martiri Oblati di Spagna, il dipinto di Gesù Abbandonato e, in un angolo del tavolo, la fotografia di Chiara. Guardando la foto dei martiri: Anche questo è un piccolo martirio.
Gesù Abbandonato: più lo conosci più ti colpisce fino a che punto ci ama.
Come Lui vuole.

24 gennaio:
Ci sarà l’incontro dei religiosi e a me toccherà fare unità nel silenzio. Continuate con questo collegamento tra voi così stupendo (WhatsApp), con Gesù tra voi. È molto importante avere Gesù in mezzo. Le notti sono terribili, troppo lunghe. Da vivere con Gesù Abbandonato! È facile da dire, ma molto difficile da vivere. Non sapete bene quanto è difficile vivere così. Al mattino viene un mio fratello e mi dice: Vuoi ricevere la Comunione? Gli dico: Certo! E allora mi sento pieno della Sua presenza. Quanto è decisivo Gesù Eucaristia! Quanto è importante ricevere la comunione!
Tutto il resto nella vita è secondario. È molto importante sapere che hai la croce che devi accettarla e dirgli: Sì, ma non sempre è facile. È pura grazia; è pura grazia.
Dirgli il proprio sì, ma senza sapere come. Soltanto sai che devi morire. Ma non sai quando. Questo sei solo Tu a saperlo. Non sai dove, soltanto lo sai Tu. Tu sai che la morte è lì e, dunque, occorre vivere la volontà di Dio. Ed è l’unica volontà di Dio di cui sei sicuro: quella di morire. Il resto è secondario. Sono molto felice con voi…

25 gennaio:
Quando il Signore ritornerà, mi aspetto che non ci trovi radunati, ma veramente uniti. Gesù in mezzo è il migliore regalo, e nient’altro.
In questi giorni capisci bene che non è possibile camminare da soli. Gesù vuole da noi che siamo una cosa sola. Gesù ci vuole uniti. Ma perdiamo tante volte la strada. Non servono a nulla i pensieri belli. I pensieri possono essere delle fantasie. Quello che serve è la vita, vivere. Sono soltanto interessato alla persona di Gesù, Non si tratta di essere uniti a una persona, ma, alla persona di Gesù. Te ne rendi conto? Mi capisci? Uniti a “la” persona di Gesù. In questo momento è Gesù l’unica cosa che m’interessa. Salutami tutti, tutti, Io mi sento unito a tutti, a tutti.

26 gennaio:
Perché? Perché? Perché? Non può essere!

28 gennaio:
Mi sento poca cosa, molto poca cosa. Non aspettate nulla da me. E Dio, aspetta forse qualcosa da me?
Sono con tutti voi.


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