lunedì 6 febbraio 2017

Non temere!


Non temere!
La prima volta Dio lo dice ad Abramo (Gn 15, 1). Lo ripete a Mosé e al suo popolo: “Non temere e non ti abbattere” (Dt 1, 21). “Non temere e non spaventarti”, dirà più volte a Giosuè (Gs 1, 9), a Salomone (1 Cr 22, 13), ad Acaz (Is 7, 4), al “vermiciattolo di Israele” (Is 41, 12), lo ridice al popolo per bocca di Geremia (30, 10), a Daniele (10, 12), a Gerusalemme per bocca di Sofonia (3, 16), a Giuseppe sposo di Maria (Mt 1, 20), a Zaccaria (Lc 1, 13), a Maria (Lc 1, 30), a Simone (Lc 5, 36), a Giairo (Lc 8, 50), al “piccolo gregge” dei suoi apostoli (Lc 12, 32), a Paolo (At 7, 24), al veggente dell’Apocalisse (Ap 1, 17).

Non temere!
Un messaggio pieno di speranza che Dio rivolge ad ognuno, al suo popolo, all’umanità intera.
Ci conosce bene questo Dio che ci ha fatti, conosce le nostre fragilità, le nostre paure, le nostre debolezze. Ha provato lui stesso “paura e angoscia” (Mc 14, 33).

Non tenere! Lo ripete una ottantina di volte nella Bibbia, colorandolo con “non ti perdere d’animo”, “sii forte e coraggioso”, “non ti abbattere”, “sta tranquillo”, “non lasciarti cadere”.
Fa bene sentirlo ripetere anche a noi. Ne abbiamo bisogno.


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