martedì 7 marzo 2017

Con gli occhi dell'altro



È bello leggere libri belli, come quello di questi giorni, Il sogno di un venditore di accendini. È il primo breve romanzo di Francesca Fialdini, conduttrice di un noto programma Rai, “Uno mattina”, che io non conosco. Non ho quindi mai visto l’autrice. In compenso l’ho ascoltata, nel suo scritto.
Un tema scottante, quello degli emigrati dall’Africa nel nostro Paese in cerca di lavoro. Penso al giovane nigeriano che ogni domenica mattina incontro quando vado a comprare il giornale. Mi fermo a parlare con lui, in attesa del permesso di soggiorno, ma è difficile entrare nel suo mondo (domenica scorsa non era al suo solito posto; che abbia avuto le carte, o forse avrà dovuto cercare un’altra impossibile sistemazione?).

Nel romanzo della Fialdini non si parla di emigrati; è invece un emigrato, un senegalese, che parla di sé, o meglio, che scrive lunghe lettere alla moglie lontana, raccontandole come vive e com’è la vita attorno a lui, sognando con lei un futuro migliore per la famiglia e il Paese d’origine, per i figli così piccoli e così lontani.
Il Senegal come lo racconta lui, incantevole, fascinoso, vivo, non combacia proprio con quello che ho conosciuto io. Qui sta il bello, che me lo fa vedere con occhi diversi, i suoi appunto. Così come mi fa vedere la nostra Italia come la vede lui, con i suoi occhi. Sguardi diversi sulla stessa realtà, che consentono di conoscere in modo nuovo e di comprendere meglio il mondo dell’altro, di stimarsi, di dialogare.


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