lunedì 10 luglio 2017

Il parroco di Supersano



Quando mi dissero che sarei potuto venire a Supersano pensai a uno scherzo. Nella mia ignoranza non avevo mai sentito dell’esistenza di un simile paese. Invece eccomi qua, nel bel pezzo del Salento a fare il parroco.
Paese delizioso, che si adagia ai piedi di una lunga collinetta. Vi passava la via Francigena frequentata da pellegrini e crociati diretti in Terra Santa.
Come tutti i paesi all’intorno anche Supersano ha il suo castello, la chiesa madre con nuovi mosaici di Rupnik (è arrivato fin qua!!!), altre chiese succursali…, ma soprattutto il santuario della Madonna di Coelimamma, dove la Vergine sarebbe apparsa a una bambina. Sorge sopra una piccola chiesa rupestre bizantina, con antiche pitture, mi dicono, anche se adesso è inaccessibile perché tanto del patrimonio artistico della regione è in progressivo degrado.


Mi sembra di essere tornato indietro nel tempo. A sera le persone portano le sedie fuori della porta di casa e parlano tra di loro in crocchio, i ragazzi giocano per strada, i più grandi scorrazzano con i motorini rumorosi. Più tardi cenano nella stanza che dà sulla strada, con la porta aperta… Tutti danno del tu a tutti, anche negli uffici pubblici, ti conoscano o non ti conoscano. A messa vengono ancora numerosi, anche nei giorni feriali, e cantano tutti.
Sono capitato bene. Mi hanno dato una bella parrocchia. Posso essere felice.


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