lunedì 3 luglio 2017

Tindari e Tyndaris


Mistretta, 30 giugno
Torno al Tindari dopo tanti tanti anni fa, quando vi salii partendo da Oliveri.
La costruzione del nuovo santuario non è bella e completamente fuori stile. Resta comunque un santuario della Madonna, la cui statua vi è giunta nell’ottavo, nono secolo circondata da quell’alone di leggenda che accomuna l’origine di tanti santuari.
È luogo di devozione, dove le persone accorrono numerose. Anche questa mattina diversi pullman scaricano decine e decine di fedeli chiassosi e felice.
All’interno, tra i vari medaglioni di santi, anche sant’Eugenio assicura la sua presenza e quella degli Oblati, ricordando che questa terra che li ha visti a lungo presenti e fortemente impegnati.


È invece la prima volta che mi spingo fino alla zona archeologica dell’antica città di Tyndaris, fondata da Dionigi di Siracusa nel 396 avanti Cristo.
Mi lascio avvolgere dal teatro e dalle rovine delle costruzioni greco-romane.


Tutto molto in fretta, perché sono venuto fin qui per prendere lo zio di Pippo Giordano e condurlo a Mistretta dove nel pomeriggio avremo la presentazione del libro. Il famoso zio di padre Pippo che per tanti anni è stato custode del santuario… uno di quei sacerdoti buoni, col sorriso stampato in volto, diventato un tutt’uno con la Madonna Nera del Tindari.


Nessun commento:

Posta un commento