lunedì 13 novembre 2017

Presentazione del libro Parole di Vita


È la prima volta che entro nella sede della Federazione nazionale della stampa, anche se vi sono iscritto. La Sala Tobagi, al secondo piano, è ampia e luminosa. Telecamere, microfoni, giornalisti, amici… La presentazione del progetto di pubblicazione delle Opere di Chiara Lubich attira l’interesse di tanti. Tra i presenti riconosco giornalisti di lungo corso, come  Lucetta Scaraffia e Luigi Accattoli, che poi interverranno con le loro domande.
La presentazione della figura di Chiara, soprattutto della sua attualità è affidata a Piero Coda. Donato Falmi delinea il progetto delle pubblicazioni delle Opera. A me il compito di parlare del primo libro: lo faccio più da lettore che da curatore.
Seguono molte interviste di radio e televisioni. Sul web trovo quella della Radio Vaticana:

Leggo un articolo di Salvatore Cernuzio apparso su La Stampa:

Per Chiara Lubich il Vangelo era il “pane” di cui nutrirsi quotidianamente, nonché il filtro per guardare la realtà che la circondava. Anche solo un versetto, una parola-chiave, una frase era un aiuto per orientare la giornata verso quell’amore di Dio che Chiara cercò di far conoscere a migliaia di persone attraverso la testimonianza di vita e l’opera grande di cui fu fondatrice, il Movimento dei Focolari… 
Il nuovo progetto editoriale è un “corpus” di testi che presenta in maniera sistematica il patrimonio di pensiero di questa donna che con le sue intuizioni anticipò il Concilio Vaticano II e di cui, a dieci anni dalla scomparsa, è in corso la causa di beatificazione…
«Non si può parlare di Opera omnia perché il patrimonio letterario di Chiara è enorme e richiede ancora tempo per essere elaborato, in più ci sono parti sensibili da conservare per ora», ha spiegato Donato Falmi, direttore della Collana, durante la presentazione di oggi presso la sede della Fnsi del primo volume in uscita dal titolo “Parole di Vita” curato da Fabio Ciardi, ordinario di teologia spirituale presso il “Claretianum”, che raccoglie circa 350 commenti al Vangelo. 
L’opera, seppur non completa, è senza dubbio la pubblicazione più organica rispetto alle tante già esistenti. In essa, ha detto Falmi, il «già edito» si affianca agli «originali» di molti testi e al «completamento» di altri. L’obiettivo è quello di rendere «chiaro e comprensibile» il vissuto della Lubich, le sue intuizioni, i suoi “sprazzi di luce”, gli impulsi che trasformava in azioni e che metteva nero su bianco su fogli modesti, con un linguaggio immediato, incisivo, diretto, a volte anticipando temi che, dopo dieci anni, sono di stringente attualità…  

La Lubich osservava il mondo e ad ogni segmento della vita associava un insegnamento di Gesù nel Vangelo. «Amare il prossimo… Prossimo è ogni essere umano, uomo o donna, amico o nemico, al quale si deve rispetto, considerazione, stima. L’amore del prossimo è universale e personale al tempo stesso. Abbraccia tutta l’umanità e si concreta in colui-che-ti-sta-vicino», scriveva nel 1999. 

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